La scultura in questione, costituita da una base in plexiglas e da una semplice tensiostruttura creata con barre filettate in ottone, racchiude in se, il senso di quello che io definisco il male del secolo.
Se la profusione delle parole degli esseri umani fosse atta a puri scopi concettuali o di realizzazione, avremmo dato un senso al dire dell’uomo, nei suoi giorni, nei suoi anni e nei suoi secoli.
Ma il dono della parola, come sappiamo, viene concesso normalmente solo per diritto naturale.
L’opera in questione è dedicata a tutti quelli che ahimè, amano spargere le proprie parole al vento solo perché ne hanno ricevuto il dono!